Qualche giorno fa l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il suo ultimo report con cui certifica l’ulteriore contrazione subita dal mercato residenziale italiano.
Dando sostanziale prosecuzione alla flessione che abbiamo già commentato nel trimestre precedente, i volumi delle compravendite residenziali nel nostro Paese si sono arrestate a 184 mila unità, 35 mila in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente o, se si preferisce, – 16% su base annua.
Trova così prolungamento la tendenza avviata dopo il secondo quarto del 2021, quando l’andamento delle compravendite residenziali ha subito un graduale rallentamento che, nell’ultimo trimestre 2022, è poi sfociato in un tasso negativo, ora sempre più profondo.
In termini di macroaree, tutto il Paese ha chiuso il trimestre con un segno meno. A fare peggio ci hanno pensato i comuni capoluogo del Centro, in cui la flessione è stata pari al -21,4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Male anche il Centro (-19,9%) e il Nord Est (- 19,6%), mentre il passo indietro è certamente meno grave – ma non certo irrilevante – nel Sud (-14,8%) e nelle Isole (-8%).
Le valutazioni di cui sopra sembrano altresì essere ben supportate dai principali risultati del Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia, che l’Agenzia delle Entrate conduce in collaborazione con Tecnoborsa e Banca d’Italia.
Ebbene, all’interno del dossier spiccano diversi dati che sembrano suggellare il cambio di clima oramai in atto nel mercato delle abitazioni del nostro Paese, a cominciare dalla stabilità dei prezzi di vendita, che per il 63% degli agenti immobiliari non avrebbero subito grandi variazioni. Rimane però negativo per 14 punti percentuali il saldo tra chi ha visto prezzi in crescita e chi invece ha visto prezzi in calo. Stabile su base tendenziale anche la quota di agenzie che nel trimestre ora in considerazione afferma di aver venduto almeno un’abitazione nel II trimestre, pari all’84,2%.
Aumentano sconti e tempi di vendita. Per quanto concerne lo sconto applicato sui prezzi di vendita, ci si riavvicina gradualmente alla doppia cifra, con un dato che nel secondo trimestre 2023 aumenta dall’8,2% all’8,5% di un trimestre prima. Per i tempi medi di vendita, invece, si rimane in prossimità dei minimi storici ma con un dato che sale da 5,5 a 5,8 mesi.
Infine, rileviamo come oltre il 30% degli agenti immobiliari dichiari che i propri clienti stanno andando incontro a difficoltà nel reperimento di un mutuo in banca. Chi però lo ottiene è il 64,1% di coloro che completano una transazione residenziale, e per un loan-to-value piuttosto alto, pari al 76,7%, vicino ai massimi storici.